Il Brasile intimista di ‘Saudade Moon’ – intervista a Paolo Marchetti

SAUDADE MOON 17-10-2014.inddIl suo  Saudade Moon (Postcart) ha vinto come opera prima il Premio Marco Bastianelli, istituito per ricordare il caporedattore di Reflex, scomparso prematuramente, che ha molto lavorato  per la diffusione della fotografia.

Intervista a Paolo Marchetti 

Com’è nato il progetto sul Brasile?

Saudade Moon si discosta nettamente dagli approfondimenti fotografici che ho prodotto negli ultimi anni, e sebbene si tratti di una ricerca documentaristica nel meraviglioso Brasile, credo che sia un progetto che abbia il merito di aver innescato altre mie vocalità fotografiche.

E’ il Brasile stesso ad avermi concesso di liberarmi dalla committenza giornalistica, dandomi così l’opportunità di sovvertire la mia andatura narrativa. Nasce per me e per accorciare le distanze con la paura di non saper più assecondare l’attitudine visionaria. Credo a questo punto di aver avuto l’esigenza di ammettere a me stesso che, nel mio percorso umanistico e professionale, la disciplina del fotogiornalismo vada ammorbidita costantemente con linguaggi alternativi e capaci di suonare anche altre corde, quelle più personali. Certamente sto parlando di una mia esigenza e ovviamente non in senso assoluto.

Avrei potuto farlo dedicandomi a tutt’altro, ma non riesco a smettere di viaggiare, geograficamente e culturalmente altrove. Di fatto ho tentato di manomettere la mia attitudine all’incanto, cercando di accorgermi di altro e quindi di premere quel tasto per altre ragioni, probabilmente più intime del solito.

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foto Paolo Marchetti

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