Quando le loro strade si incrociarono a Parigi nel 1920, Man Ray le disse: «Germaine, tu e io siamo i più grandi fotografi del nostro tempo, io nel senso classico tu in quello moderno».
Dai suoi nudi agli studi modernisti, ai collage surreali, cimentandosi in diverse carriere come ritrattista (famosi gli scatti di Colette e Malraux), fotografa di moda e fotoreporter, ha seguito il suo istinto muovendosi con inquietudine, curiosa e assai inventiva.
Pioniera del fotogiornalismo, Germaine Krull si è mossa attraverso l’Europa negli anni venti e Trenta mescolandosi agli intellettuali di sinistra e spingendosi oltre i confini, sia come donna che come artista.
La mostra al Jeu de Paume riflette solo in parte il suo percorso; racconta il periodo parigino della fotografa, che è il più creativo – qui conosce e diventa allieva di Florence Henri, altra recente riscoperta – e celebra finalmente una grande artista che visse in pieno in modo indipendente.
Germaine Krull (1897-1985): A Photographer’s Journey, Jeu de Paume, Parigi (fino al 27 settembre)
Germaine Krull: quando l’immagine diventò rivoluzione – A. C. Quintavalle
L’irresistibile riscoperta di Florence Henri