Dalla Rete fioriscono in questo periodo diverse proposte interessanti che raccontano il mondo della fotografia. Un esempio è MeMo Magazine, nata con l’obbiettivo di “creare una comunità e renderla una piattaforma condivisa per freelancer in modo da poter lavorare un po’ come un’agenzia”. Apre in queste ore anche FotographiaOnline.
E da Londra arriva, ideato da Federica Chiocchetti, Photocaptionist, un progetto che interseca fotografia e scrittura in chiave letteraria e anche storica – come nel caso della mostra online Amateur Unconcern: A Photo-Literary Fantasia; un lavoro davvero originale e stimolante sulla Prima Guerra Mondiale, con immagini mai viste.
Intervista a Federica Chiocchetti
Come è nata l’idea (e il nome) di questo magazine online che mette insieme fotografia e letteratura?
Perdonami se inizio con pignolerie, ma ci terrei a precisare che non è un magazine online ma una piattaforma on e off line dedicata ai rapporti tra fotografia e scrittura. Pubblichiamo l’opera di artisti che lavorano con immagini e testi e ‘fabbrichiamo’ noi stessi composizioni foto-testuali, sia sul nostro sito che su siti altrui, online e riviste cartacee. Poco importa il formato, il Photocaptionist viaggia come una sorta di rubrica itinerante un po’ ovunque abbia senso e venga invitato. Le attività off line che organizziamo sono mostre foto-letterarie, presentazioni e simposi. L’idea è nata come una specie di spin-off dal mio dottorato che faccio alla University of Westminster di Londra e in realtà mi è venuta durante un sogno qualche anno fa. Ho sognato un tizio un po’ vecchiotto e scorbutico il cui job title era proprio ‘photocaptionist’, ovvero il suo compito era quello di rispondere alle innumerevoli fotografie ricevute con captions creative. Avevo bisogno di dare un senso un po’ più giocoso alle lunghe ore di ricerca alla British Library ed ecco che ho messo su la piattaforma.
A chi si rivolge Photocaptionist?
A chiunque sia interessato alla fotografia e/o alla scrittura intesa in senso ampio: letteratura, poesia, non fiction, lettere, appunti… a chiunque creda nel concetto di ‘slow criticism’ e abbia voglia di assaporare un po’ alla volta e con calma riflessioni, a volte in pillole, a volte più approfondite, sul rapporto tra immagini fotografiche e testo. Se internet è il luogo della frenesia dove circolano una quantità ineffabile di immagini di qualsiasi tipo e qualità che letteralmente ci bombardano, mi piacerebbe pensare che i lettori fanno visita al Photocaptionist per avere un momento di calma, gustarsi delle immagini selezionate con la massima passione e cura, e leggere degli spunti di riflessione che invoglino a riesaminare le immagini con occhio più critico, senza imporre nessun credo o dogma. Continua a leggere