Scintillante John Singer Sargent alla National Portrait Gallery

John Singer Sargent è stato ampiamente frainteso. I suoi ritratti con colletti inamidati vedevano la luce mentre Picasso dipingeva Gertrude Stein dal viso di pietra e metteva in radicale discussione i criteri tradizionali di verosimiglianza. Non stupisce che l’artista che ha dipinto ritratti glamour dell’alta società alla maniera di Van Dyck all’alba dell’era modernista fosse scambiato per un conservatore di ritorno. Finalmente una mostra alla National Gallery gli rende giustizia.

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John Singer Sargent, Ritratti di MEP … e di Mlle LP, 1881. Ph: National Portrait Gallery/PA

La grandezza di questo pittore si dispiega nel ritratto (sopra) di due bambini francesi;  un racconto del terrore moderno. Non si sa se  i due giovani dall’espressione grave siano posseduti da fantasmi o loro stessi spettri. Sono intelligenti e pericolosi. La seta rossa dietro di loro e il ricco tappeto su cui si siedono aggiungono al mistero la potenza di questa tutt’altro che accogliente rappresentazione dell’infanzia. E’ un’idea sinistra di infanzia che sarà condivisa dopo qualche anno dalla scrittrice britannica Ivy Compton-Burnett, ma che in quel periodo era del tutto originale.

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J S Sargent, Robert Louis Stevenson con la moglie,1885. Ph Dwight Primiano/NPG

Sargent , nato in Europa da genitori americani nel 1856, conosceva gli Impressionisti – ci sono due ritratti del suo amico Claude Monet in questa mostra – ma ciò che lo rende così originale e inquietante è il modo in cui unisce la pennellata vigorosa appresa dai francesi all’evidente interesse per la psicologia umana . Nei suoi ritratti esplora le individualità, la natura del Sé, proprio nel periodo in cui  la stabilità della coscienza individuale è messa in discussione dai vittoriani disillusi da Darwin, turbati dai cicli dell’economia capitalista.  Continua a leggere