Hannah Hoch

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Pioniera del fotomontaggio, le sue immagini di donne preludono alle idee di Simone de Beauvoir e alla  seconda ondata del femminismo mezzo secolo più tardi. Figura centrale del Dadaismo, Hannah Hoch ha lavorato al fianco di artisti iconici come George Grosz, John Heartfield e Raoul Hausmann. Eppure Hoch non è nemmeno menzionata nella storia del Dadaismo a Berlino, scritta dal suo fondatore Richard Hulsenbeck. 

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Hannah Hoch, Cut with the Kitchen Knife Through the First Epoch of the Weimar Beer-Belly Culture – 1919

Eppure nel suo più famoso fotomontaggio (sopra) – un agglomerato esplosivo di immagini ritagliate, nel bel mezzo della fotografia più nota della Prima Fiera dadaista internazionale nel 1920 – lei è accanto a Raoul Hausmann, con il quale ha vissuto una turbolenta, ma molto creativa relazione extra-coniugale (era sposato, lei no) tra il 1915  e il 1922. Mentre lui si è affermato tra le figure più brillanti di quel periodo memorabile, il ruolo di Hannah Hoch sta ancora venendo alla luce. (da The Telegraph , Hannah Hoch: The woman that art history forgot)

 

Sul collage scrive Angela Vettese:

«Questa tecnica conserva tutta l’artigianalità del fatto a mano, ma abbandona il collegamento stringente tra un punto e l’altro del quadro: il fondo perde la sua unitarietà, sottolineando il valore del frammento e mettendo in rilievo come la storia stessa sia percepita così, come giustapposizione paratattica e non del tutto sensata di tracce. Inoltre il collage è un approccio all’immagine che parla di libera associazione, tra figure e anche oggetti (in Hannah Hoch e Richard Hamilton) o tra colori e forme (in Matisse): in tutti e tre si avverte la lezione freudiana dell’inconscio, della mente come luogo di libere associazioni che non hanno necessariamente una logica». (dal Sole24Ore, 15 giugno 2014)

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