Scatti di Flaubert e Du Camp in Egitto

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Gustave Flaubert all’Hotel du Nil al Cairo, 1850 – ph Maxime du Camp

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Sfinge – ph Maxime Du Camp (da Photographic Collection, New York Public Library)

«Durante gli otto mesi del viaggio in Egitto, Flaubert “scattò” mentalmente migliaia di immagini che saranno “sviluppate” più tardi nella stesura di Salammbô, di Hérodias e nella revisione di Sainte Antoine.
Du Camp, nei suoi Souvenirs littéraires, scrive, anche piccato, che, oltre a guardare con sufficienza la sua frenetica attività di fotografo che lo impegnava attorno alla camera per studiare i punti di vista più opportuni, Flaubert sembrava annoiarsi e non interessarsi a niente. Ma fu costretto a riconoscere che nelle opere letterarie dell’amico, scritte al ritorno dall’Egitto, per un fenomeno singolare, le impressioni di questo viaggio affiorano con vigore, specialmente dalle pagine di Salammbô. Non guardava niente e ricordava tutto.

(…) Che differenza c’era tra i due modi di guardare? Tra quello di Du Camp e quello di Flaubert? Du Camp tentava la pietrificazione dello sguardo. Flaubert collezionava folgorazioni mentali utilizzabili soltanto per il contenuto delle evocazioni. Scattava fotografie che non potevano essere sviluppate.»

(da Giuseppe Marcenaro, Fotografia come letteratura, Bruno Mondadori, pgg.34-35)